Dopo la grande festa a Santiago l'addio. L'addio a chi e con chi si sono condivisi 30 giorni, persone che non verranno mai dimenticate, per un motivo o per un altro. Amici con cui si e' condiviso tutto: la propria vita passata, le speranze, i dolori, il cibo, il letto, lo shampoo, le creme, gli antidolorifici....insomma le cose piu' disprate. IO e Veronica partiamo dopo il brunch tutti insieme. Le uniche due ad esser tornate pellegrine. Ci aspettano 22 km sotto il sole battente, ma sappiamo che la maggior parte della via e' all'ombra dei boschi della Galicia e sappiamo che non saranno affollati come gli ultimi 100 km del Cammino.
Tante lacrime, cosi' ricomincia il nostro cammino. NOn ci voltiamo, sappiamo che vedere gli amici e la cattedrale di Santiago dietro di noi e' una visione per ora intollerabile.
Iniziamo a salire per il monte dietro Santiago e una volta in cima, una volta superato il Cammino Medievale ci voltiamo: la cattedrale e' i' alle nostre spalle . Per la prima volta. E' una strana sensazione, come se si fosse chiuso per sempre un capitolo della mia vita. La giornata trascorre camminando, nella stanchezza, nella calura del pomeriggio d'Agosto (il 28). Tra i ricordi e le lacrime passiamo 5 ore a camminare e arriviamo a Negreira. Il paese non e' un gran che , la stanchezza e' tanta, ma incontriamo Andrea e Anna e ceniamo con loro. Si va' a letto presto, sfinite sapendo che il giorno dopo ci aspettano 33 km. Il secondo giorno e' durissimo: pare che la testa abbia detto al corpo sei arrivato a Santiago la META ora non dovrai piu' soffrire. Balle. Sono i 33 km piu' lunghi di tutto il Cammino, sembrano non finire mai. I paesaggi sono bellissimi, ma mancano fontan e siamo costrette a chiedere dell'acqua ad una signora che lavava i panni in giardino. L'anziana ci accoglie volentieri, ci da' acqua e inizia a parlarci Gallego capiamo pochissimo , ma sorridiamo, lei sorride e dopo averci dato l'acqua ci saluta e ci augura Il solito Buen Camino! Dopo 7 ore e mezza arriviamo a Olveira un paesino favoloso tutto in pietra, con le costruzioni che servivano come porta vivande tipiche della Galicia. Bello anche l'albergue rivediamo Andrea e Anna ci facciamo una pasta e poi via a letto perche' siamo morte! Il giorno seguente 35 km FISTERRA.
Ci alziamo ringalluzzite, come se la stanchezza fosse volata via. Iniziamo a camminare di buona lena alle 5,30 e saliamo, saliamo, saliamo per ore fino a quando ad un certo punto: IL MARE. Purtroppo il tempo era infame, ma vedere il mare per la prima volta e' un'emozione. NOn solo perche' lo vedi da una monte che hai appena scalato, ma perche' penso che dopo tutto, piu' d un mese prima hai cominciato a camminare dai Pirenei francesi.......e' inutile non ci sono parole.
Sappiamo che e' ancora lunga prima di Fisterra e lo e'. Alla fine arriviamo verso le 13,30 siamo a Fisterra dove incontriamo tutti gli altri italiani: Sergio, Batta, Il Pota, Franceschina, il Dede, Linda, Camilla, Alessandro, Deborah e suo marito. Ci si organizza per la cena tutti insieme. Pero' prima di tutto io e Veronica dobbiamo ancora arrivare al Faro: ci sono ancora ben 3,5 km prima di arrivarci. POsiamo lo zaino, prendiamo su solo la roba che volgiamo bruciare ( con la pioggia battente dubitiamo di riuscire a bruciare alcunche', ma ci tenteremo). Facciamo i 3 km e mezzo quasi in silenzio, stanchissime. Arriviamo al faro, al mare aperto. Devo dire la verita' per me non e' stata un'emozione enorme, ho trovato piu' bello vedere il mare dall'alto. CErto vedere la pietra con la concha che dice Km 0.00 quella si' e' un'emozione. Ce l'abbiamo fatta. Siamo arrivate. IL nostro Cammino e' finito.
La fotografia all'inizio del Cammino e la fotografia della conchiglia: tra l'una e l'altra lo spazio di una splendida un'avventura !
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